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La rete metallica abbattuta nel 2004 divideva i quartieri periferici della città italiana di Gorizia con quella slovena di Nova Gorica
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Gorizia, clandestini in fuga dalle guerre nei Balcani entrati illegalmente attraverso i buchi della rete, fermati dalle autorità italiane, schedati con impronte e foto segnaletiche
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Gorizia, clandestini in fuga dalle guerre nei Balcani entrati illegalmente attraverso i buchi della rete, fermati dalle autorità italiane, schedati con impronte e foto segnaletiche
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Gorizia, clandestini in fuga dalle guerre nei Balcani entrati illegalmente attraverso i buchi della rete, fermati dalle autorità italiane, schedati con impronte e foto segnaletiche
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Gorizia, clandestini in fuga dalle guerre nei Balcani entrati illegalmente attraverso i buchi della rete, fermati dalle autorità italiane, schedati con impronte e foto segnaletiche
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Bosnia 1994, sulla strada del monte Igman verso Sarajevo incrociando i tank delle Nazioni Unite
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Spalato 1992, donne musulmane piangono la separazione dai propri mariti rimasti a combattere in Bosnia
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Bosnia centrale, la disperazione di madre e figlia dopo un bombardamento
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Bosnia 1995, Amira mostra la fotografia di suo marito ucciso a Srebrenica dalle bande para militari serbe, il suo corpo non è mai stato ritrovato.
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Mostar 1993, anziana donna uccisa da un cecchino nella notte
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Bosnia, la base dei Caschi Blu olandesi di Potocari vicino a Srebrenica dopo il genocidio del luglio 1995
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Bosnia 1995, profughi protetti dai Caschi Blu delle Nazioni Unite
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Bosnia Erzegovina – Tuzla, “Le Madri di Srebrenica” ricordano i loro cari uccisi dalla bande para militari serbe nell’enclave di Srebrenica nel luglio del 1995
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Bosnia, gli occhi di Bakira testimone al Tribunale dell'Aja contro i crimini di guerra
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Bosnia – Tuzla, “Le Madri di Srebrenica” ricordano i loro cari uccisi dalla bande para militari serbe nell’enclave di Srebrenica nel luglio del 1995
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Bosnia - Mostar “Don’t forget”. Il ponte simbolo della città ricostruito dopo i bombardamenti del 9 novembre 1993 da parte delle forze
secessioniste croate che combattevano contro le forze governative bosniache.
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Sarajevo 1993, la sede del Parlamento della Bosnia Erzegovina bruciato dopo ripetuti bombardamenti sulla città assediata
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Sarajevo 1994. La biblioteca distrutta e bruciata dai bombardamenti nella notte tra il 25 e il 26 agosto 1992 dalle forze Serbo Bosniache che bombardavano dalle colline intorno alla città
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Sarajevo 1993. Una fotografia del Maresciallo Tito, padre della Jugoslavia capitolata all’inizio degli Anni 90, tra le macerie di una scuola elementare distrutta dalle bombe dei serbi.
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Sarajevo 1993, un cecchino appostato tra le distruzione delle case
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Sarajevo 1993. Una ragazza sfida la sorte attraversando di corsa il “viale dei cecchini”. A Sarajevo gli “sniper” sparavano
indiscriminatamente sulla popolazione. Erano appostati sulla collina che sovrasta la città: le vittime furono centinaia.
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Sarajevo 1993 - La città assediata per 1425 giorni, tenuta sotto costante bombardamento dall'esercito serbo che bombardava dalle colline sulla città.
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Sarajevo 1992. Vedran Smailovic, primo violoncellista della Filarmonica di Sarajevo, suona per 22 giorni “L’Adagio in Sol minore” di Albinoni
tra le rotaie e i treni divelti dalle esplosioni. Ricorda in questo modo i sedici civili uccisi il 27 maggio 1992 da un colpo di mortaio mentre facevano
la fila per comprare il pane.
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Bosnia - Sarajevo assediata dall'esercito serbo per 1425 giorni. Bambini giocano sui tram distrutti dai bombardamenti
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Sarajevo febbraio 1994, la disperazione di alcune donne pochi giorni dopo il massacro di Markale.
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Bosnia - Sarajevo assediata dall'esercito serbo di Bosnia per 1425 giorni.
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Bosnia - Sarajevo assediata dall'esercito serbo per 1425 giorni.
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Sarajevo Fojnica 1994, ospedale psichiatrico infantile a trenta chilometri da Sarajevo
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Sarajevo Fojnica 1994, ospedale psichiatrico infantile a trenta chilometri da Sarajevo
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Sarajevo 1992, la sala operatoria improvvisata dell’ospedale Kosevo
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Bosnia dicembre 1992 - Barelle insanguinate davanti l'ospedale Kosevo nella città assediata di Sarajevo
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Bosnia - settembre 1993 - Sarajevo assediata dall'esercito serbo che bombarda dalle colline
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Albania 1997, alcune mamme piangono i propri figli morti per nell’esplosione della base militare di Qafa Shatama
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Albania 1997, funerali a Durazzo per un regolamento di conti fra clan rivali
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Albania 1997, giovani ragazzi morti per nell’esplosione della base militare di Qafa Shatama
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Albania 1997, in viaggio verso i funerali dei ragazzi morti a Qafa Shatama
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Albania 1999, frontiera di Morini con il Kosovo, esodo di profughi kosovari in fuga dalla pulizia etnica delle bande paramilitari serbe
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Albania 1999, campo di accoglienza per profughi kosovari fuggiti dopo la pulizia etnica delle milizia paramilitari serbe a Kukes
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Albania 1997, in fuga con i profughi sui barconi che portano a Corfù durante la rivolta nella città di Saranda.
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Kosovo 1999, esodo dei profughi kosovari in fuga verso il confine di Morini con l’Albania dopo la pulizia etnica delle milizie paramilitari serbe
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Kosovo 1999, ritrovamento dei documenti di ventitre persone trucidate e sepolte nella fossa comune di Celina. Il documento di AgimZeqir ucciso a undici anni
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Kosovo 1999, Maurau Majredin imprigionato e torturato dalle milizie paramilitari a Leskovac
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Kosovo, rientro dei kosovari nelle loro case dopo la risoluzione Onu del giugno 1999
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Kosovo villaggio di Nagavac, Flaowita con la nonna materna rientrate nella loro casa saccheggiata dalla bande paramilitari serbe dopo essere sfollate in Albania
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Serbia 1999, profughi serbi in fuga dal Kosovo verso Belgrado
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Serbia, un manifesto propagandistico di Milosevic su di un autobus di linea
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Gracanica 1999, ritrovamento di una bomba molotov inesplosa tra le macerie delle case bruciate nell'enclave serba protetta dalle Nazioni Unite
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Kosovo Polje, “il Campo dei Merli”, dove nel 1389 i Turchi sconfissero i Cristiani e dove cinquecento anni più tardi Milosevic fece il discorso per la sua campagna elettorale
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Serbia 1993, Un crocefisso sulla strada in Voivodina al confine con l'Ungheria
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Belgrado 1992, icone ortodosse e fotografie del Principe Alexander II
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Bulgaria Sofia, simboli dell’ex partito comunista in vendita sulle bancarelle
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Bulgaria Veligrad, operaie all’uscita del turno di lavoro in fabbrica
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Bulgaria, giovane ragazze nella chiesa ortodossa Alexander Nevski
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Romania Bucarest. Florina esce dal tombino dove si rifugia nella notte per sfuggire alle violenze delle bande criminali del quartiere
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Romania Bucarest 1999, i ragazzi di strada che vivono nelle fogne del quartiere di Brancoveanu
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Romania Bucarest 1999, i ragazzi di strada che vivono nelle fogne del quartiere di Brancoveanu
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Romania Bucarest 1999, i ragazzi di strada che vivono nelle fogne del quartiere di Brancoveanu, Marecica tutte le notti prega rivolta al cielo
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Romania Bucarest, Corina truccata da clown si prepara per scendere in strada
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Romania, le medicine di Lenuta siero positiva ospite nella casa famiglia di Mino Damato a Singureni
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Romania, Lenuta nella casa famiglia per bambini siero positivi di Mino Damato a Singureni
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Romania, casa famiglia per bambini siero positivi di Mino Damato a Singureni
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Romania, Orazio nella casa famiglia per bambini siero positivi di Mino Damato a Singureni
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Moldavia, ragazzi mendicanti lungo la strada per Iasi
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Moldavia 1999, Tichilesti ultimo lebbrosario d’Europa dove Ceausescu deportò le persone colpite dalla malattia
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Moldavia, benedizione degli animali in chiesa durante la funzione religiosa per la Pasqua ortodossa
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Macedonia, bambino mendicante sul ponte di pietra del fiume Vardar a Skopje
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Macedonia, lettura del Corano nella moschea Mustafa Pasha a Tetovo
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Macedonia, Tahir Emini, ultimo maestro Sufi Derviscio dei Balcani che vive nel monastero Arabati Baba a Tetovo
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Macedonia, monastero ortodosso di Caneo sul lago di Ohrid
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Confine tra Grecia e Macedonia, in viaggio verso Salonicco