BELARUS
"I villaggi morti colpiti dal cesio"
© Paolo Siccardi

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Viaggio attraverso i villaggi in Bielorussia al confine con l’Ucraina nelle zone contaminate dal cesio. Il 70% della radioattività dopo lo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl si è abbattuto sul territorio della Bielorussia. Questa parte di territorio è stata fatta evacuare dal governo e chiusa per decenni. I villaggi perduti o abbandonati, così definiti dalle autorità locali, hanno un tasso di radioattività da non poterci vivere, ma ultimamente nonostante tutti i divieti, periodicamente arrivano intere famiglie da ogni parte del territorio, profughi dalla Cecenia, dal Kazakistan e adesso sono gli stessi abitatati di un tempo che ritornano alle loro vecchie case. Tutto il terreno è contaminato per centinaia di anni, per cui tutto quello che è coltivato o allevato su questa terra, non può essere mangiato per l’alta quantità di cesio presente nei prodotti e dai suoi derivati, ma per questa gente che vive nella più completa povertà e disinformazione, lontano dalla televisione non sembra essere un problema più grande di quello che già è la stessa sopravvivenza. Le patologie che colpiscono gran parte della popolazione, ma soprattutto gli adolescenti sono causati dalla tiroide e dal sistema respiratorio, dovute in parte anche dalla cattiva nutrizione e ai cibi contaminati oltre a quelle gravi dovute alla nascita con malformazioni fisiche.

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