ITALIA
"In memory by Jerry Masslo"
© Paolo Siccardi
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Jerry Masslo, rifugiato sudafricano in Italia è stato assassinato da una banda di criminali il 25 agosto 1989 a Villa Literno.
Le condizioni di vita delle migliaia di immigrati, che già da alcuni anni raggiungevano Villa Literno per cercare lavoro nelle campagne, erano durissime. Alla fine degli anni ottanta, il comune campano contava circa 10.000 abitanti che viveva prevalentemente di agricoltura, in cui un ruolo preponderante era svolto dalle attività economiche collegate al controllo del territorio da parte del clan dei casalesi. Jerry Masslo, ogni mattina all'alba, insieme a centinaia di immigrati, raggiungeva la "piazza degli schiavi" come veniva soprannominato dai liternesi e dove si attendeva l'arrivo dei “caporali” o si contrattava direttamente con il datore di lavoro per poi recarsi nei campi a raccogliere i pomodori. Il lavoro di raccolta poteva durare in alcuni casi anche quindici ore al giorno e veniva pagato a "cassette" (da ottocento a mille lire per cassetta, gli attuali 40 o 50 centesimi di euro), i contenitori da 25 kg di pomodori dovevano essere riempiti e contati a fine giornata per il calcolo della paga giornaliera. La notte, insieme ad altri immigrati, Jerry Masslo alloggiava, come gran parte degli immigrati, nei ruderi dei casolari in campagna, dormendo in condizioni precarie, su cartoni, senza luce né servizi igienici. Quasi al termine della stagione di raccolta dei pomodori, la sera del 24 agosto 1989, Jerry Masslo si era ritirato nel capannone di via Gallinelle, dove dormiva con altri 28 immigrati. Alcune persone, con i volti coperti, fecero irruzione con armi e spranghe chiedendo che venissero consegnati loro tutti i soldi che avevano addosso. Per gli immigrati, che non avevano altro sistema che conservare tra i loro indumenti tutto il denaro che guadagnavano, significava dover consegnare agli assalitori tutto ciò che avevano guadagnato in due mesi e oltre di lavoro.